I predatori dell’arca perduta

8 12 2008

La scena più famosa: Ce ne sono due: lo sparo all’arabo con la scimitarra e i primi 10 minuti del film, quando non solo si presenta il personaggio, ma secondo il Castoro si riassume anche l’intero film.

Battute memorabili:

Attori: Bravo Harrison Ford, ma vogliamo mettere Karen Allen, nel mio cuore fin da Animal house, forse solo grazie alla doppiatrice italiana.

Soggetto e  sceneggiatura: Tra avventura e ironia, la prima fornita da George Lucas, la seconda caratteristica di molti film non drammatici di Spielberg. C’ha messo mano anche Lawrence Kasdan, più famoso per Turista per caso o Il grande freddo.

Colonna sonora: John Williams riesce a comporre un tema famoso dopo l’altro.

Effetti speciali: Belli quelli del finale, forse datati nell’aspetto horror.

Fotografia: La si gode soprattutto all’inizio del film, tra la jungla e il bar di Marion, dove le ombre sono fantastiche.

I miei Oscar al film: sceneggiatura, naturalmente, fotografia e montaggio (quanto ci hanno messo a fare la scena dell’inseguimento nel deserto? E quanto lavoro per il montatore?)

Gli Oscar veri: Montaggio, scenografia, sonoro ed effetti speciali

Libro: ci sono dei romanzi in giro, ma non vorrei mai prenderli in mano…

Citazioni: soprattutto la colonna sonora, che ogni tanto salta fuori. Nel film si cita Quarto potere nel finale in magazzino.

Altre recensioni:

Schede: Filmtv, Mymovies, Wikipedia, IMDB

Prosecuzione delle vicende: mi piacerebbe sapere cosa fa Indiana tra un film e l’altro…

Sondaggio:

Riflessioni e ricordi: Ho scoperto Indiana con molto ritardo rispetto agli altri, ma poi ho recuperato il tempo perduto rivedendoli diverse volte. Questa volta però è stata differente: qualche settimana fa ho visto il quarto film, al di sotto delle aspettative, addirittura superiori quando è uscito al cinema; ad aprile quindi su Ciak c’era il solito articolo, ma anche delle riflessioni di molti critici su I predatori dell’arca perduta, che parlavano di come avesse rivoluzionato il festival di Venezia, dove è stato presentato, ma anche il modo di raccontare le storie. Pure io, come molti, ho trovato delle incongruenze (come fa Indy ad arrivare all’isola quando il sottomarino va sott’acqua è una domanda che mi pongo ogni volta…), ma non si può andare al di là di questo, anche quando si cercano significati religiosi. Indiana è puro disimpegno, a parte il gli ultimi secondi…





Un pilot (+ 1 puntata) alla settimana – Studio 60

15 11 2008

Studio 60 on the Sunset Strip parte da dove partono tutti gli show in diretta, dallo stage, dal palco. A farlo partire un attore del quale non ricordo il nome (mi pare di averlo visto in Friends) che fa una piazzata in diretta sulla satira e la tv di adesso per la censura di uno sketch che offenderebbe un pò di persone. Da qui partono le polemiche e il network che trasmette Studio 60 deve correre ai ripari, assumendo anche Matthew Perry, il Chandler di Friends. Ora, già il fatto che ci sia questo attore risolleva le sorti del telefilm, non so dello show, ma penso anche di quello. Non si ride poi tanto, al di là di quando è presente questo attore; è “metatelevisione” (come scritto da altri) a volte ti confondi, ma era da tanto che non volevo vedere immediatamente il proseguimento di un telefilm, la sensazione è quella. Uno dei migliori telefilm della stagione.





Point break

20 09 2008

Point break fa parte dei film visti un casino di volte, dalla prima volta che l’hanno trasmesso probabilmente su Rete 4, quando ancora faceva film veramente Bellissimi, quando non compravo regolarmente una guida tv come Filmtv, quando non era nata una sana e consapevole cinefilia passione per il cinema. E’ quasi un cult per molti, ma è anche entrato nelle citazioni di un altro film, Hot fuzz, che vedrò prossimamente e che prende in giro film d’azione e/o polizieschi con la solita coppia di sbirri come protagonisti (una volta o l’altra vi spiego perché non parlo dei film di Arma letale, che possiedo ma che non ho assolutamente voglia di rivedere). Point break ha come protagonisti, oltre agli ex presidenti americani (a pensarci sono quelli che hanno combinato più casini, Johnson, Nixon, Reagan…) e l’oceano (che ogni tanto ci manda a dire che siamo piccoli, frase che al mare ogni tanto funziona), due attori molto diversi: Patrick Swaytze, che si è riscattato da Dirty dancing, film odioso ma con una colonna sonora abbastanza carina, e Keanu Reeves, che molte volte c’azzecca con i film che fa, almeno per i miei gusti, ed è uno dei miei grandi attori. Ecco alcune cose curiose o che non sapevo di lui da Wikipedia:

  • è vedovo;
  • ha donato molti dei soldi guadagnati con Matrix;
  • è l’attore che ha preso più soldi per un film, anzi due. Potete immaginare facilmente quali.




Quiz show

31 03 2008

Doveva essere una domenica del ’96 o ’97 quando ho visto questo film. Il film diretto da Redford è quasi un classico di per sè e da domenica pomeriggio, anche se mette sotto accusa i quiz (quelli degli anni ’50 negli States), i soldi fatti all’ombra del sogno americano e l’arrivismo, del quale può essere vittima anche un intellettuale. Anche qui i fatti sono veri, tratti dalla realtà, ma questa ha superato la fantasia per quel che riguarda il mondo televisivo, perché almeno nei quiz ci sono i notaii.

Nel film c’è un giovane Ralph Fiennes, uno dei miei grandi attori, specialmente per Spider.





Ritorno al futuro 1 – 2 – 3

2 01 2008

Come si fa a non amare Ritorno al futuro? Il mio è un amore nato nell’adolescenza, per il quale sono andato al cinema a guardare la seconda parte, mentre la terza parte l’ho vista alla tv solo pochi anni fa, e sarà stato che non avevo più l’età, ma mi ha deluso. La prima parte con le diverse visioni è diventato un cult trascinato dai di solito deludenti anni ’80 (questo perché al film c’ha messo mano anche Spielberg…).

Nelle prime due parti di Ritorno al futuro ci sono molti dettagli che con il proseguire delle vicende sono importanti: l’inizio del film, quando Marty si trova ancora nel 1985, è costellato di diversi elementi ripresi nella parte ambientata nel 1955, anche nei contorni, per i quali si deve dire gli sceneggiatori hanno fatto un ottimo lavoro. La parte migliore, quella scritta meglio, è quando nella seconda parte di Ritorno al futuro si ritorna dal 1985 “alternativo” al 1955 (su Wikipedia si sono divertiti a trovare le incongruenze dei viaggi nel tempo dei film), e le vicende del primo film si intrecciano alla trama del secondo. Inoltre, si sente la mano personale di Spielberg nella scena del postino nel tempo, l’ultima trovata originale della serie.

Nella terza parte infatti, oltre agli omaggi al western di Sergio Leone (addirittura il protagonista si fa chiamare Clint Eastwood…) non c’è niente di eccezionale, e ciò delude dopo il vortice di trovate del secondo film.

Su Youtube ho trovato la cover di Johnny B. Good:

Update del 4/10/2009: Manca inspiegabilmente dalla Top 100…Ogni tanto andrebbe rivisto, se non altro per distrarsi un pò.





Deep impact

12 12 2007

E’ un pò meno spettacolare di Armageddon, con gli effetti speciali usati soprattutto per il finale. I personaggi, a partire da Morgan Freeman presidente USA, i ragazzini innamorati (un Elijah Wood giovanissimo), e l’astronauta troppo anziano (Robert Duvall) sono delineati meglio che nel film con Bruce Willis, che cerca soprattutto la simpatia per i protagonisti. Dopo un prologo affidato alla giornalista interpretata da Tea Leoni che poteva risolversi più in fretta, si respira per tutto il film aria di speranza, di rifare meglio tutto, anche se si è programmata una selezione e ci saranno milioni di morti.

Update del 20/08/2009: E’ un film fracassone o no?





Con air

4 12 2007

John Cusack si muove abilmente tra film commerciali e non, diventando così un attore poco conosciuto ma apprezzabile. Invece John Malcovich ai film d’autore e indipendenti è abituato, e fa pure del teatro. Al contrario Nicolas Cage fa quasi solamente blockbuster, e qualche film di grandi registi. Questi tre attori, diversissimi tra loro, nel ’97 hanno recitato in Con air di Jerry Bruckheimer. Oltre a loro c’è Steve Buscemi, un Hannibal Lecter all’ennesima potenza, e Colm Meaney, attore irlandese dei film tratti dai libri di Roddy Doyle. Un insieme pericoloso tra attori e produttore che ha partorito un film stupido, dove le situazioni irrealistiche (l’aereo trascinato a braccia, etc.), le esplosioni, i dialoghi stupidi, i buchi di sceneggiatura, fanno di Con air uno dei film peggiori di fine millennio. 10 anni fa ero attratto da questo tipo di film: mi chiedo cosa ci faccia ancora nella mia videoteca.

Update del 27/10/2009: Questa iinfatti era l’ultima visione…





La mummia 1 e 2

27 11 2007

Mi sono divertito a vedere questi film: puro intrattenimento, tanti effetti speciali, un’atmosfera che ricorda quella di Indiana Jones, anche se la trama, specie nel secondo episodio, La mummia – Il ritorno il vero titolo, è un pò più complicata, soprattutto se sta incedendo un raffreddore da paura. Ma poi, dove mettere la bellezza di Rachel Weitz?





The hunted – La preda

20 11 2007

Ricordavo una certa somiglianza di questo film con Rambo. A fare la differenza con il film interpretato da Stallone era il personaggio di Tommy Lee Jones. Poi rivedendolo ho visto delle analogie anche con Il fuggitivo. Ma qui il protagonista non è un dottore buono incastrato, ma un militare diventato macchina di morte, in stato psicotico, non incriminabile, non processabile, non accusabile, non dichiarabile infermo di mente. Inoltre non esiste. L’altro personaggio, quello di Tommy Lee Jones, è colui che gli ha insegnato a sopravvivere e ad ammazzare chiunque come istinto. Maestro e allievo si scontrano nei boschi e in città, dove si assiste ad un inseguimento molto lungo, alla fine del quale c’è però una scena piuttosto irrealistica, dove entrambi in poche ore fabbricano dei coltelli con ciò che trovano. Tutto sommato è un bel film, ben diretto da William Friedkin, lo stesso de L’esorcista e de Il braccio violento della legge. E Benicio Del Toro, il militare, fa una pippa a Mel Gibson in Arma letale.

Update del 11/10/2009: Non è comunque da buttare…





Highlander – L’ultimo immortale

13 11 2007

Negli anni ’80 c’erano due attori che facevano impazzire le donne. Uno era Mickey Rourke, l’altro era Christopher Lambert. Quest’ultimo aveva fatto Greystoke, una versione di Tarzan, Subway, secondo film di Besson, ma prima di essere diretto da Cimino ha fatto Highlander – L’ultimo immortale. Questo film apparterrebbe più al genere fantasy che a quello avventuroso, ma Film.tv ha deciso così, e l’ho lasciato in quella categoria. Bella la storia, belli certi personaggi, ma la colonna sonora dei Queen e la schematicità del cattivo fanno purtroppo sprofondare Highlander nella categoria dei film per ragazzini. Non dico che i giga del dvd siano sprecati, ma a una seconda (forse terza) visione il film ne risente.





Attacco al potere

30 10 2007

Se non fosse per lo scenario che descrive, se ciò non fosse la peggiore attualità, il film non ispirerebbe che critiche negative. Ma Attacco al potere diventa lo stesso brutto da quando entra in gioco Bruce Willis che tra Armageddon e Codice Mercury ha interpretato un generale americano con la a maiuscola. Contro di lui c’è un tollerante agente dell’Fbi, interpretato da Denzel Washington, che come personaggio fa una figura senz’altro migliore. Superata la dualità bene-male dei personaggi principali non rimane che il voyerismo di una realtà non troppo immaginaria, e ciò fa veramente male.

Update del 1/7/2009: Ormai anche l’attualità l’ha superato, in meglio però.





Waking life

25 10 2007

Waking life o Risvegliare la vita è un film di Richard Linklater, lo stesso di Prima dell’alba e Prima del tramonto (oltre a School of rock). Qui infatti troviamo i protagonisti di questi film, in un cameo, da cartoni animati. Infatti non è un film ma un cartone animato per adulti, un rotoscopio (usato anche per una versione del Signore degli anelli, caro Ennio), per cui gli attori recitanti sono stati trasformati in animazioni. E’ un cartone per adulti perché tratta di argomenti come l’esistenzialismo (che non è pessimismo), l’evoluzione (sempre più rapida, vista la storia universale della vita, ma puntata sull’uomo), di linguaggio, di reincarnazione come memoria collettiva, di libero arbitrio guidato da Dio o regolato dal caso delle molecole. Il secondo tempo parla del sogno, del sonno lucido e di come il tempo sia frutto del sogno. E qui chi non riesce a seguirmi può tranquillamente dire: la vita è un sogno o i sogni aiutano a vivere meglio?

Update del 27/10/2009: Un piccolo cult, praticamente

Update del 17/06/2009: Richiede quindi un certo impegno mentale…





Ronin

16 10 2007

Un bel film di spie senza padrone, di inseguimenti mozzafiato (il secondo è superato in bellezza solo da quello di Matrix reloaded), di tradimenti…guardando De Niro mi viene in mente Ti presento i miei: e se Sam, il personaggio leale e “amichevole” di Ronin, fosse anche il padre bastardo che mette sotto torchio Ben Stiller? Sarebbe un gran conflitto di personalità…Da ricordare la battuta, secondo me dello stesso De Niro e non nello script, “ora se non ti dispiace, svengo”, detta dopo che si è tolto quasi da solo una pallottola dal fianco, nel pieno stile dell’attore. C’è anche Natascha McElhone, altra bellezza…

Update del 11/5/2009: La voglia di rivederlo è alta…





Le dodici fatiche di Asterix

3 10 2007

Per fare contento Ennio dirò qualcosa di un fumetto fatto film, o per meglio dire cartone animato. L’altro motivo che mi porta a vedere Le dodici fatiche di Asterix è che oggi ho poco tempo per parlare di cinema. Sono in arretrato con i film, e spero di potermi guardare almeno un tempo di un altro film.

Ho registrato questo cartone (non commentato da Morandini) solo per una delle dodici prove alle quali i galli devono sottoporsi per essere considerati semidei dai romani e conquistare tutto l’impero romano. L’unica fatica che fa incavolare di brutto Asterix, mi pare sia quella per ottenere il lasciapassare A38 nella casa che rende folli. Alla fine pure questa diventa un covo di matti, per la furbizia del gallo che per questa formalità amministrativa usa le stesse armi della burocrazia, e chiede un lasciapassare A39. Fantastico momento di cinema.

Update del 31/03/2009: La scena del lasciapassare fa il paio con quella di Brazil in cui scompare l’idraulico ribelle. Ho intenzione di farlo vedere a mio nipote di 10 anni.