Gandhi

17 03 2009

Scena più visualizzata su Youtube: …He is coming…

Parole memorabili: Come già scritto nell’altra recensione, le parole di Albert Einstein:

Le generazioni a venire forse a fatica crederanno che un individuo come questo, in carne ed ossa, camminò su questa terra.

Regia: Attenborough è riuscito a compiere un’impresa colossale: con la sfiducia dell’industria cinematografica è stato capace di fare una biografia abbastanza dettagliata di un personaggio così difficile.

Attori: Ben Kingsley si è mimetizzato nel ruolo fino a scomparire.

Soggetto e sceneggiatura: Tra qualche anno, per far capire a mio nipote chi fosse Gandhi userei questo film, che trascura qualcosa e omette qualcos’altro, ma che riesce lo stesso a farti capire come la forza delle idee di un singolo individuo può cambiare tutto.

Dialoghi: Quando parla Gandhi si ha la sensazione di essere davanti alla pace e alla storia.

I miei Oscar: Naturalmente a Ben Kingsley, ma anche ai costumi, alle scenografie.

Gli Oscar veri: Film, Regia, Sceneggiatura originale, Ben Kingsley, montaggio, fotografia, scenografie, costumi.

Libri: Nella biografia su Gandhi di Wikipedia si citano due titoli: Disobbedienza civile di Henry David Thoreau e Fino all’ultimo di John Ruskin.

Citazioni: Mi piace ricordare lo spot che Telecom ha fatto con le sue immagini qualche anno fa.

Schede: Filmtv, Mymovies, Wikipedia (Biografia), IMDB

Prosecuzione delle vicende: Ha smosso un bel pò di cose, anche dopo la sua morte.

Sondaggio:

Notizie su attori e regista: Il regista è fermo dal 2007, mentre Ben Kingsley dovrebbe essere nel cast dell’ultimo film di Stallone, The expandebles.

Riflessioni e ricordi: Ogni tanto la Terra è meta di vita di personaggi come Mozart, Leonardo Da Vinci e Gandhi…Avete altri nomi?





Qualcosa è cambiato

16 02 2009

Scena più famosa: Tutte quelle in cui Jack Nicholson parla con Helen Hunt

Parole memorabili: Mi fai venire voglia di essere un uomo migliore.

Regia: Durante questa visione del film ero abbastanza curioso di vedere gli altri film del regista, per fare dei confronti, e scopro che ha firmato Voglia di tenerezza e Dentro la notizia, ma anche uno degli innumerevoli titoli di Adam Sandler. Con questo film ha avuto il colpo di genio e quello di fortuna..

Attori: Sono andato al cinema due volte a vedere questo film per Jack Nicholson: qui sembra Jack Torrance nella vita normale, come se non fosse andato all’Overlook hotel; fa il gigione ma per una commedia dove il protagonista prende tutti per il culo, con tono molto politically uncorrect, almeno nel primo tempo. Poi prende peso il personaggio di Helen Hunt…Vorrei ricordare che era l’anno di Titanic, ed entrambi gli attori hanno vinto l’Oscar per l’interpretazione…Vorrei anche sottolineare anche che dovevano prendere le parti John Travolta e Holly Hunter…

Soggetto e sceneggiatura: Non ricordo in quale recensione si dice che i personaggi sono inflazionati, cosa verissima, visto che abbiamo un pittore gay, una cameriera che cerca di tirare avanti e uno scrittore i cui difetti prevalgono. La particolarità del film non è solo nell’interpretazione di Nicholson, ma nell’insieme di interazioni tra i personaggi. Il film si risolve nella commedia sentimentale, ma non fa assolutamente sconti nella prima parte, in cui si osa l’impensabile in un film del genere.

Dialoghi: Sono la parte migliore del film.

Colonna sonora: Ricordo il viaggio in macchina, con i cd fatti per ogni occasione.

Tecnologia nel film: A proposito della colonna sonora, vorrei sapere quanto Melvin ha pagato per il masterizzatore di cd nel ’98…

I miei Oscar: Ad entrambi gli attori protagonisti, ma anche alla sceneggiatura.

Gli Oscar veri: Helen Hunt e Jack Nicholson li hanno avuti nell’anno di Titanic, vorrei ribadire..

Schede: Filmtv, Mymovies, Wikipedia, IMDB.

Sondaggio:

Meglio di, peggio di: Meglio di tanti film meno coraggiosi, peggio di Qualcuno volò sul nido del cuculo.

Notizie su attori e regista: Il Joker di Jack Nicholson in Batman è stato eletto miglior antagonista di un supereroe, alla pari di Heath Ledger nel remake. Helen Hunt reciterà in un film drammatico a fianco di Liev Schreiber. Del regista non ho tracce…

Riflessioni e ricordi: Ho amato molto questo film nel periodo in cui era uscito, non solo per Jack Nicholson.





Zelig

25 01 2009

Scena più famosa: Quelle in cui Zelig si mimetizza

Parole memorabili: “Per il Ku Klux Klan, Zelig, ebreo capace di trasformarsi in negro e in pellerossa, rappresenta una triplice minaccia.”

Regia: Allen ha fatto un film originalissimo, non solo per la trama, ma anche per ciò che ha fatto con la macchina da presa: a volte non sai quando le immagini sono d’archivio o girate per l’occasione.

Attori: Allen è il solito geniaccio, con le sue battute memorabili, ma qui mi stavo quasi per innamorare della Farrow.

Soggetto e sceneggiatura: Ma dove hanno preso lo spunto? Dal regista ci si poteva però aspettare una svolta psichiatrica, quello è un elemento ricorrente nei suoi film che doveva essere sviluppato.

Dialoghi: Spassosissimi quelli con Mia Farrow.

Colonna sonora: Sono state scritte vere canzoni originali sul camaleonte…

Effetti speciali: Quasi quasi sono migliori di quelli di Forrest Gump…

Tecnologia nel film: E’ ambientato negli anni ’30, non ci possiamo aspettare niente di eccezionale…

I miei Oscar: Sceneggiatura, effetti visivi

Gli Oscar veri: Un David di Donatello…

Schede: Filmtv, Mymovies, Wikipedia, IMDB

Prosecuzione delle vicende: Come avrebbe Zelig affrontato il maccartismo e Nixon?

Sondaggio:

Meglio di, peggio di: Meglio dei film recenti del regista, peggio di pochi altri film.

Stesso genere: The Truman show, Forrest Gump, Oltre il giardino

Riflessioni e ricordi: Ho aspettato anni per rivedere questo film, un mito della mia giovinezza, come tutti quelli che l’hanno preceduto. Quando vuoi riflettere sul conformismo e sul sogno americano si deve guardare anche questo film.





The aviator

22 01 2009

Scena più famosa: Direi quelle dove il protagonista è rinchiuso in sala di proiezione.

Parole memorabili: Q-U-A-R-A-N-T-E-N-A

Regia: Un film ipertrofico per Martin Scorsese. La sua regia è irriconoscibile, tra effetti speciali, scenografie grandiose e troppi personaggi. Riconosco come suoi solo alcuni attimi, solo alcune scene.

Attori: Leonardo Di Caprio qui era alla seconda collaborazione col regista, mi pare che fosse anche produttore esecutivo…Se nel precedente film, Prova a prendermi, interpretava praticamente un pischello qui copre circa un ventennio della storia di Howard Hughes, dai fasti del primo film diretto alle fasi di malattia più intense. Il bello è che è abbastanza convincente nel ruolo…Ci sono poi un sacco di altri attori, più o meno conosciuti, che hanno ruoli con parti piccolissime, quasi volessero tutti recitare con Scorsese. Straordinaria Cate Blanchett nel ruolo della Hepburn.

Soggetto e sceneggiatura: La biografia di Howard Hughes si presta al cinema, non credo che si sia esaurita la vena creativa sul personaggio, già ripreso in altri film. Potevano scrivere meglio i problemi che ha avuto il personaggio per l’aviazione.

Dialoghi: A tratti, come scritto sopra, sono difficili da seguire.

Colonna sonora: Amo il jazz melodico di quel periodo, ma sembra che Scorsese ne abbia stranamente limitato l’uso.

Effetti speciali: Sembra una contraddizione in termini, Scorsese che impiega gli effetti speciali, invece…

Tecnologia nel film: Tutta nell’inventiva di Hughes, dalle due cineprese chieste al Meyer della Metro in poi.

Montaggio: Deve essere stato un casino.

Fotografia: Pensavo di aver fatto casino con i cavi dietro alla tv quando la Hepburn e Hughes giocavano a golf, invece Scorsese ha voluto usare i colori di quel periodo, per cui sembra che l’hdmi (o la scart) non sia posizionata a dovere.

I miei Oscar: Cate Blanchett e scenografie

Gli Oscar veri: Cate Blanchett, scenografie, fotografia, costumi, montaggio.

Libro: Il personaggio è ritratto nelle sue peggiori condizioni anche nei libri della trilogia americana di James Ellroy.

Citazioni: Scorsese avrà senz’altro nascosto qualche citazione da cinefili…

Schede: Filmtv, Mymovies, Wikipedia, IMDB

Prosecuzione delle vicende: Wikipedia (En)

Sondaggio:

Meglio di, peggio di: Meglio di L’età dell’innocenza, peggio di tutti gli altri film di Scorsese.

Stesso genere: Anche The hoax – L’imbroglio parla del personaggio

Riflessioni e ricordi: Rispetto alla precendente volta che l’ho visto è migliorato, ma non supera il grado di film su commissione. Se davano l’Oscar al regista per questo film mi sarei incazzato.





A.I. – Intelligenza artificiale

25 12 2008

Qualche anno fa, dopo tanto tempo in cui ho trascurato Spielberg, ma anche il cinema in toto, mi sembrava giusto ripartire con A.I. Dopo tanto tempo il regista ha scelto il genere fantascienza, ma non sapevo come aveva svolto il compitino che gli aveva affidato Kubrick, vero fautore del film, che morì prima di completarlo. A posteriori posso dire quali sono i momenti di regia di entrambi, le scene, i dialoghi, (per le riprese non voglio scrivere cazzate…). Ad esempio è puro Kubrick il momento in cui il bimbo rompe la testa al suo replicante dopo essere arrivato a New York; è puro Spielberg il finale, con gli extraterrestri. Non dico che questo film non mi piace, ma penso che non era nelle corde di Spielberg, Kubrick ne avrebbe fatto un titolo su cui sicuramente si sarebbe discusso.





Incontri ravvicinati del terzo tipo

8 12 2008

Scena più famosa: Il finale? Io ho nel cuore quella della realizzazione della scultura in casa di Roy.

Battute memorabili: “Io la invidio” detta da Truffaut a un attore quasi emergente in un film di Spielberg…

Attori: Dreyfuss è straordinario nel personificare uno che ha avuto contatti con gli Ufo, forse senza la sua aria da matto il film non sarebbe stato lo stesso.

Sceneggiatura: Considero questo il primo vero film di Spielberg, che infatti ne ha scritto soggetto e sceneggiatura.

Dialoghi: Perfetti quelli che ritraggono la famiglia di Roy all’inizio del film

Colonna sonora: Le note del messaggio degli alieni sono per fama poco al di sotto della colonna sonora de Lo squalo.

Effetti speciali: Eccezionali? Storici? Costosi? Forse, comunque meravigliosi.

Fotografia: Belle le riprese notturne, in cui c’è un cielo più che stellato, quasi finto. Anche nella parte finale puoi dirti che Vilmos Zsigmond può essersi meritato l’Oscar.

I miei Oscar: Dreyfuss, scenografie ed effetti speciali.

Gli Oscar veri: Fotografia e premio speciale per gli effetti sonori.

Citazioni: Nel mito della fantascienza. Ad un certo punto all’interno del film mi pare che si citi “Intrigo internazionale”.

Altre recensioni: Steven Spielberg su Repubblica

Schede: Filmtv, Mymovies, Wikipedia, IMDB

Prosecuzione delle vicende: Dreyfuss ritorna sulla Terra nella seconda stagione di Taken…magari, eh?

Riflessioni e ricordi: Spielberg riesce ad influenzare anche il modo in cui potrebbero essere considerati gli alieni, che da qui in poi possono essere “buoni” (i cattivi sembrano i militari). Questa è l’affermazione più conosciuta sul film, tanto che in Men in black I o II si prende in giro il regista dicendo che viene da un altro pianeta. Ma c’è molto altro da dire, come ad esempio il fatto che al di là degli alieni conta la meraviglia per chi guarda il film (quasi simile a quella di Roy…), al di là degli effetti speciali, che possono sembrare più o meno datati. E’ la storia, il plot del primo contatto che non è stato mai sviluppato meglio (posso ricordare Taken, prodotto dallo stesso Spielberg, e per altri motivi anche Men in black); penso che un ventenne di adesso, abituato alla Playstation o agli effetti speciali sviluppati al computer, non faccia fatica a guardare questo film.





Harry, ti presento Sally

7 11 2008

Un film speciale per me, quindi questa è una anticipazione del formato che più o meno userò nelle recensioni della mia Top 100, nella quale Harry, ti presento Sally entra per motivi sentimentali.

Scena più famosa: L’orgasmo simulato

Battute memorabili: Troppe, ma quella che si può ricordare è ” Ti rendi conto vero che non potremo mai essere amici?”

Attori: ho scoperto la simpatia di Billy Crystal con questo film (anche se c’è molto del regista nel personaggio), ma qui mi piace di più Meg Ryan, al suo primo film importante: più vera…

Sceneggiatura: Originalissima, non replicabile o replicata, quindi perfetta.

Dialoghi: ottimi

Doppiaggio:  Non sembra che il film ne esca rovinato…ma chi è il genio che doppia Billy Crystal?

Colonna sonora: incomparabile, mi ha fatto scoprire i classici americani, come ” I could write a book” (qui le parole) o il finale con “It had to be you

Effetti speciali: il massimo che hanno raggiunto è il baule messo sopra l’auto all’inizio del film…no, scherzo: la scena della telefonata a quattro, ripetuta dagli attori più di 50 volte.

Fotografia: splendidi i colori di New York in autunno, quasi quasi parto adesso.

Montaggio: mi sembra buono…

I miei Oscar al film: colonna sonora e sceneggiatura

Gli Oscar veri: nomination per la sceneggiatura di Nora Ephron

Libro: tutti quelli del terzo incontro in libreria di Harry e Sally.

Citazioni riconosciute: il finale di Casablanca

Altre recensioni: feed rss di Google

Schede: IMDB, Filmtv, Mymovies, Wikipedia

Prosecuzione della storia di Harry e Sally: Sequelin’

Sondaggio:

Riflessioni e ricordi:

Amo molto questo film, fa parte della mia storia e della mia vita per vari motivi (uno su tutti: c’è stato un periodo in cui lo guardavo una volta al mese). Di recente ho acquistato il dvd originale di Harry, ti presento Sally per gli extra contenuti, tra i quali c’era un making of del film, in cui si parla del film e del rapporto tra uomo e donna: si afferma che non si parla di amicizia tra uomo e donna, ma delle differenze tra i sessi; si dice che il rapporto tra i sessi è misterioso e affascinante, per cui, a volte, quando due si ritengono vicendevolmente insopportabili, sono destinati a unirsi.

Io ritengo che sul rapporto tra uomo e donna non ci siano verità, ci sono opinioni e realtà effettive, quindi ogni rapporto è a sè stante, appena si formulano delle teorie queste vengono smentite dai fatti: penso ad Harry, che ha tutto il primo tempo per sè (anche se le espone con l’unico fine del sesso…) e poi cade innamorato. Ogni rapporto va vissuto e basta, senza tanti problemi.





Oltre il giardino

10 10 2008

Fino all’altro ieri credevo che questo film fosse una denuncia del potere della televisione su certe persone; Peter Sellers era si simpatico, ma colpevole di vedere troppa tv, basta vedere la scena in cui tenta di cambiare canale con il telecomando in una situazione piuttosto pericolosa per lui. Non capivo che il personaggio è si originale, ma tutto il resto, tutto ciò che combina quando entra nella vita di alcuni potenti, è frutto di mancata comunicazione: lui rimane quello che è, un giardiniere isolato dal mondo se non ci fosse la tv, quasi autistico, sicuramente inconsapevole della vita Oltre il giardino; i ricconi che incontra poi, e che gli faranno conoscere il presidente USA, credono che lui sia un guru della politica, della vita, dell’economia. Il peggio è che tutti gli credono, dal Presidente in giù, e riesce quasi a togliere la poltrona a quest’ultimo.

Peter Sellers fa quindi satira politica nel film della sua vita, uno degli ultimi che ha interpretato. Personalmente non l’ho mai capito abbastanza, ma con il tempo sono riuscito ad apprezzarlo.





Il rapporto Pelican

11 08 2008

A me sono sempre piaciuti i film con i complotti, e per un certo periodo volevo leggere tutto ciò che aveva scritto Grisham, che ha scritto il libro da cui è tratto il film; anni fa,c’era chi mi aveva consigliato di leggerlo, ma anche qui sono passati gli anni e la passione per questo genere è scemata. Questa volta, però, mi sono divertito, anche se l’ho visto già diverse volte, e sono riuscito finalmente a seguire l’intreccio politico, cosa che prima ritenevo causa di intermezzi nelle scene in cui c’erano Denzel Washington e Julia Roberts. Avvincente, anche se sai più o meno la trama e sai esattamente come va a finire.

Il regista è Alan J. Pakula, che avevo conosciuto con Tutti gli uomini del presidente, e poi per La scelta di Sophie. Su Wikipedia leggo che faceva parte della nuova Hollywood, quella di Scorsese, Pollack e Coppola, e che è morto nel ’98.





Giovani, carini e disoccupati

24 04 2008

Sinceramente me lo ricordavo migliore. E dire che è stata una delle prime vhs che ho noleggiato. Sono diventato troppo vecchio per queste cazzate, o meglio per questi film. Se la prima parte ritrae i giovani appena laureati, con tutte le difficoltà che si possono avere, la seconda parte è quella che riscatta un pò il film, ma non troppo: questo film sembra piuttosto datato, e non è solo per la generazione X degli anni ’90 che disegna; c’è un che di ingenuo, forse ruffiano per il target che aveva all’epoca dell’uscita. Si possono salvare poche cose: Winona Ryder, i cui grandissimi occhi neri mi stregano sempre più; qualche brano della colonna sonora, in primis All I want is you del finale (che dalla vhs ho registrato su cassetta per una donzella); vedere Ben Stiller, pure regista, che fa il serio tardo yuppie, dirigente di una tv simile a MTV, ma più impegnata (la cosa che odio di più del film), quando non faceva ancora commedie piuttosto simpatiche. Perché conservo questo film? Ormai mi sono reso conto che insieme ai cult, ai must, ai film che mi piacciono, c’è una parte della mia dvdteca che è composta di film per me storici, che mi ricordano certi momenti della mia vita. Dovrei farci un post su questa cosa…Ecco, Giovani, carini e disoccupati è l’ultimo film della mia gioventù, così lo posso inquadrare.





Il mondo secondo Garp

10 02 2008

Questo è un film strano, per le tematiche affrontate da angolature particolari e per i personaggi bizzarri. L’inizio poi è folgorante…A interpretare Garp c’è Robin Williams, al suo terzo film, con una interpretazione piuttosto sottotono rispetto a quella di Glenn Close, grandiosa in questa pellicola. Il regista è lo stesso de La stangata, ma se non fosse anche per il film in questione non ho visto altri suoi film, pur essendo nella mia lista di “grandi registi”.





Don Juan DeMarco – Maestro d’amore

9 02 2008

Di questo film ricordo la canzone dei titoli di coda, e ho noleggiato la videocassetta solo per vedere come Have you really loved the woman di Brian Adams fosse stata adattata. A vederlo adesso Don Juan DeMarco c’è da sorprendersi per la coppia di attori protagonisti, e cioè Johnny Depp e Marlon Brando. Il primo non era ancora il divo che conosciamo, e il secondo usciva finalmente dai toni  drammatici delle pellicole che lo hanno reso famoso. In questo film si vede Brando, l’ex Vito Corleone, l’ex colonnello Kurtz, l’amante tormentato di Ultimo tango a Parigi, che riscopre il romanticismo dopo l’internamento di un giovane che si crede Don Juan, ossia Don Giovanni. E’ un film magico, che mette in secondo piano la psichiatria (anche se è stato scritto da un psicoterapeuta) per far dominare le fantasie di Don Juan fino alla fine, quando non si capisce ancora qual’è la verità.

Marlon Brando è stato coinvolto nel film tramite Francis Ford Coppola, che forse in un periodo di magra economica ha prodotto il film. Ha collaborato ancora con Johnny Depp per Il coraggioso, dove interpreta un regista piuttosto esigente, ruolo piuttosto rilevatore. Marlon Brando era infatti un personaggio anche se non recitava, date le sue influenze su Bertolucci per Ultimo tango, il provino e l’Oscar per Il padrino. Ho appena letto su Wikipedia che è stato candidato per 8 volte all’Oscar come attore, quasi un’esagerazione, che lo rende uno dei migliori attori in assoluto del cinema.





Mister Hula Hoop

19 01 2008

Questo film mi ha fatto conoscere il genio dei fratelli Coen e Tim Robbins, che lo stesso anno ha fatto Le ali della libertà. A guardare la filmografia dei fratelli mi accorgo che è il loro film migliore, il più originale e quello scritto meglio. D’altronde ci si è messo anche Sam Raimi per questa storia ambientata negli anni ’50, che dicono ricalchi il cinema di Frank Capra, regista che a questo punto devo ritenere piuttosto interessante.

A recitare nel film c’è anche Paul Newman, nella parte del cattivo, e se non fosse per questo non avrei messo Mister Hula Hoop tra i film del sabato, quelli dedicati ai migliori attori. Lo spaccone, La stangata e Nick mano fredda sono però film compresi nella Top 100, che mi riservo di vedere alla fine del mio film. Ecco alcune cose curiose, interessanti e che non sapevo di Paul Newman:

  • per Il colore dei soldi, dove interpreta lo stesso personaggio de Lo spaccone, ha vinto l’Oscar, che però non ha ritirato;
  • ha fondato un’azienda i cui profitti vanno in beneficenza;
  • James Dean e Marlon Brando gli hanno rubato diversi ruoli.




Roxanne

14 12 2007

E’ stato uno dei primi film che ho registrato quando ho cominciato a conservare i film che vedevo, per farmi una videoteca. E’ una versione moderna del Cyrano de Bergerac, ma con molta più ironia.

Nel film c’è una scena che la prima volta mi ha fatto spanciare dalle risate, e dalla quale sono tratte molte battute che non riesco a trovare su Internet, ma che Gino e Michele hanno riportato su Anche le formiche nel loro piccolo si incazzano. Quella in cui, per reazione ad un insulto piuttosto banale causato dal co-protagonista, Steve Martin trova 20 modi per farsi insultare.

Non trovo la scena neanche su Youtube…peccato…





L’uomo bicentenario

22 11 2007

Anche se recita nei peggiori film recensiti da me posseduti, amo Robin Williams. Lo amo perché è un grandissimo comico, e per questo in ogni suo film c’è la sua impronta sulle battute, quasi sempre per rompere un’atmosfera troppo seriosa.

Ne L’uomo bicentenario, tratto da Asimov è un robot al quale sono state concesse delle reti neurali anomale: alcune caratteristiche umane lo rendono speciale, e da qui parte per diventare uomo a tutti gli effetti. Queste sono le cose che ottiene in 200 anni, tranne l’ultima:

  1. creatività, amicizia, curiosità;
  2. manualità;
  3. umorismo;
  4. lavoro;
  5. conto in banca;
  6. capacità di esprimere emozioni;
  7. abiti;
  8. cultura;
  9. libertà;
  10. casa;
  11. ricerca dei propri simili;
  12. intelligenza o personalità;
  13. animali di compagnia;
  14. famiglia propria;
  15. amici per conversare;
  16. corpo umano;
  17. sensazioni, emozioni, sentimenti: ridere, fare degli errori, seguire il proprio cuore, essere gelosi, mentire, innamorarsi;
  18. perdersi nell’altro;
  19. mangiare;
  20. essere riconosciuto come uomo.

Basta questo in sintesi per essere un uomo? A volte ci si confronta anche con l’io interiore, vero, ma il film risolve questa cosa in uno sketch piuttosto carino. Così il robot protagonista parte con la mascella di Robin Williams, si trasforma in androide con organi trapiantati, si fa togliere il cervello positronico che lo rende immortale, e muore, non senza aver amato una donna che è il ritratto della nonna, di colei che si domandava se era possibile andare al di là dell’amicizia per un robot. “Non posso investire le mie emozioni in una macchina”: dicono così la nonna, Piccola miss, e Portia, la sua compagna. Forse era questo il film che doveva fare Spielberg, non A.I. – Intelligenza artificiale.

Qualche tempo fa volevo fare l’inventario delle battute di Robin Williams nei suoi film. Beh, qui riesce a trattenersi ma ne dice lo stesso:

  • Due cannibali mangiano un clown. Uno dei due si volta e dice: “Non ha un sapore buffo?”;
  • Come ringrazia un fazzoletto spagnolo? Muco gracias;
  • Perché i cinesi si divertono tanto? Hanno tanto riso;
  • Perché ai ciechi non piace il paracadutismo? Gli si spaventano i cani;
  • Un pazzo va sull’autostrada. La moglie lo chiama al cellulare e gli dice: “Tesoro, mi hanno detto che c’è uno che va contromano”. E lui: “Uno?! Centomila!!”;
  • Che cosa è silenzioso e puzza di vermi? Le scorregge degli uccelli;
  • Deve essere stato un ingegniere a disegnare il corpo umano. Chi avrebbe messo l’impianto di eliminazione scorie vicino alla zona divertimenti?
  • Una donna va da medico. Le spiace se le addormento il seno? Assolutamente no! Ninna nanna, ninna nanna.
  • Un buddhista chiede a un venditore di panini: “Fammi una cosa sola con il tutto”.