Il miglio verde

21 03 2008

Diversi anni fa ho preso in prestito in biblioteca alcune delle puntate del libro di Stephen King, dal quale è stato tratto il film. Non ho mai iniziato a leggerlo. Poi, quando la mia passione per il cinema è rinata nel 2000, ho noleggiato il film in una piovosa sera d’estate. Avevo in mente solo il titolo, non sapevo che durasse tre ore e che era diretto dal regista di un altro film tratto da King, ossia Le ali della libertà. A mente fredda, senza aver quasi letto nessuna recensione, me ne sono quasi innamorato: l’ambientazione drammatica nel braccio della morte per un film quasi fantasy è inusuale, ma il deus ex-machina che finisce sulla sedia elettrica non è il protagonista, l’omone nero di quasi due metri con poteri soprannaturali lo si vede poco. Il film parla del miglio verde, la distanza tra le celle e la sedia elettrica, quindi delle guardie e degli altri carcerati, ma non tanto di John Coffey, testimone di crudeltà, malvagità, vendette e bastardate tra buoni e cattivi.

Anche se Michael Clarke Duncan si è aggiudicato (e meritato) una candidatura all’Oscar, il protagonista del film è Tom Hanks, al quale ho dedicato le mie ultime ore davanti alla tv essendo uno dei miei “grandi attori”, nell’ennesimo ruolo positivo, da buono, testimone di fatti miracolosi contro la sua volontà, e per cui pagherà a vita.

Nota curiosa: anni fa una trasmissione sul cinema di Radiodue, aveva proposto il film-crossing, una derivazione dal più famoso bookcrossing. Io ho lasciato in una piazza del mio paese la videocassetta etichettata e quindi forse rintracciabile del film, con la quale qualcun altro potesse gratuitamente passare qualche ora piacevole davanti alla tv, per poi lasciarla in un luogo pubblico come ho fatto io. Non ho mai saputo che fine ha fatto, e nel sito non parla più dell’iniziativa. Che fine avrà fatto la videocassetta?


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2 responses

29 04 2008
claudio

condivido in pieno

1 05 2008
cristian

Un film che potrebbe diventare un classico.

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