Die hard 1 – 2 – 3

6 01 2008

O in italiano Trappola di cristallo – 58 minuti per morire – Duri a morire. Durante la visione di questi film mi è venuto in mente Willie Coyote, che cerca in tutte le maniere di prendere Beep beep ma non ci riesce, e ogni volta per lui la morte diventa iperbole. John McClane, intepretato da Bruce Willis in piena forma, si piega ma non si spezza, come il personaggio dei cartoni animati, e durante i film per diverse volte i cattivi credono di averlo fatto fuori ma “resuscita” sempre. Nel terzo film il protagonista dice addirittura “Io uso solo pile Duracell”…

Del primo film si può dire che John McClane è completamente scalzo per quasi tutto il film, e solo questo ti fa vedere il film. Nel secondo film ci sono 264 morti, gli effetti speciali sono dell’ILM di George Lucas, e durante le riprese ogni giorno si dovevano fare quintali di ghiaccio (Hollywood almeno all’epoca aveva poca coscienza ambientale…) (il produttore era Joel Silver…).

Ho visto diverse volte questi film, ma quello che più mi diverte è il terzo, quello con Samuel L. Jackson, con il quale Bruce Willis aveva appena fatto Pulp Fiction. Il legame con il film di Tarantino non si ferma qui perché il doppiatore dell’attore nero in entrambi i film è lo stesso, e fa un certo effetto sentire quella voce in Die hard. Altro personaggio del terzo film del ciclo è New York, devastata dalle bombe per uno scopo troppo becero. Così, quando è stato girato il film nel 1994, Hollywood si poteva permettere di citare nel film anche il primo attentato alle Torri Gemelle.

I primi due film sono stati tratti da due romanzi, di scrittori diversi. L’anno scorso è uscito il quarto episodio della saga:


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