America contro tutti

Tra ieri e oggi ho visto 3 film:

• The insider – Dietro la verità di Michael Mann
• L’uomo della pioggia – The rainmaker di Coppola
• Tucker – L’uomo e il suo sogno di Coppola

Quello che ho apprezzato di più è il primo, sceneggiato da Eric Roth, uno dei migliori sceneggiatori viventi, ed interpretato da un incanutito Russell Crowe e da Al Pacino, giornalista radicale allievo di Marcuse. Il film è un dietro le quinte di un programma televisivo d’informazione giornalistica, e l’argomento della trasmissione è l’industria del tabacco, accusata di aumentare chimicamente la dipendenza da nicotina. Per tutto il film il protagonista si domanda fino a dove si può arrivare per difendere la propria integrità morale, con delle scelte sempre più devastanti. Qui sotto accusa è l’industria del tabacco, mentre per L’uomo della pioggia sono le assicurazioni sanitarie. Queste sono accusate di cercare solo il profitto, e denunciate da un avvocato ancora imberbe (Matt Damon tra l’altro era al primo film da protagonista) verso il sistema giudiziario, ma con grande integrità morale, che conserverà fino alla fine, pur essendo parte di una categoria di squali, di oggetto di barzelletta (almeno negli USA), accusati di inseguire le ambulanze per procurarsi dei clienti.

Tucker è un film prodotto da George Lucas che ha vinto diversi Oscar minori, come per le scenografie. E’ un film swing, per la recitazione di Jeff Bridges (doppiato con la voce di John Travolta, cioè da Claudio Sorrentino) e per il montaggio. Parla del costruttore che ha anticipato alla fine della 2a guerra mondiale molte caratteristiche delle automobili di oggi. L’inventore/imprenditore accusa di negligenza e di strage le allora più grandi società costruttrici di auto di Detroit, finendo diffamato e quasi in bancarotta.

Per ogni film un individuo, che si serve di giornalismo, legge o idee imprenditoriali per andare contro il sistema americano. Forse le auto sono più sicure, ma chi si salva dalle malattie, magari provocate dal tabacco?

Update del 10/3/2009: Gli USA sono andati al di là di ogni più pessima previsione economica, per la quale ai guai di cui sopra se ne aggiungono tanti altri.