Mio fratello è figlio unico

28 10 2009

Come scritto nella pagina del blog su Facebook avevo paura che fosse tutto incentrato su Scamarcio, ma mi sbagliavo. Il protagonista è Elio Germano, e posso capire perché tutti lo lodano: il fascista romantico e che non scopa sembra scritto per lui.
Nel film l’unico irriducibile è Manrico, mentre Accio è soggetto a due conversioni che ci fanno far pace con la storia italiana: passare da fascista a comunista non è solo una trovata di sceneggiatura, serve anche a disegnare l’Italia del “tengo famiglia”, forse per il regista la soluzione alle divisioni che ora sono tornate, come un rewind di un periodo che sembrava dimenticato, ma lo stesso, per quanto mi riguarda, “romantico”. Anni fa ero appassionato di politica, e stavo dalla parte sbagliata, ma non ho mai fatto parte di movimenti, sezioni, e la vita politica in paese era ridotta al minimo (e l’estrema sinistra sembra una mosca bianca), quindi, non so come mai, avevo il mito degli anni ’70 politicizzati, ai quali ero molto interessato. Certo, nel film si parla di due fratelli divisi già prima, negli anni ’60, ma il ritratto delle estremità dell’arco politico poteva farne un oggetto di cult personale molti anni fa. Non penso che i fascisti si siano lamentati per come sono stati disegnati: mai, a mio parere, e per le mie conoscenze cinematografiche, sono stati ritratti con tanta onestà, senza soggettivazioni tipiche di alcuni registi e degli anni ’70.


Azioni

Information

Lascia un commento