Watchmen

15 10 2009

Prima di un possibile allontanamento dalle mie diverse imprese telematiche vorrei scrivere di questo film. Ero timoroso di affrontare la migliore graphic novel, confuso (pensavo:  era un orologiaio il protagonista?), e anche un pò annoiato dalle tante recensioni dei colleghi che trovavo qualche mese fa, quando era uscito in sala. Poi ho pensato al dvd, forse un mezzo per “tarare” il mio lettore, la mia tv e la le capacità della computer graphic nel cinema, quindi ieri l’ho acquistato a cuor abbastanza leggero (gli acquisti precendenti erano Star wars – La vendetta dei Sith e Il cavaliere oscuro, trittico abbastanza buono, che ne dite?). Non ho un impianto home theatre, non ho le nozioni del caso, ma avevo capito che anche nell’edizione a disco singolo non potevo pretendere di più dalla mie dotazione tecnologica. Subito dopo essere arrivato a questa conclusione sono rimasto affascinato dai titoli di testa di Watchmen, qualcosa di bellissimo, perdipiù migliorati dalla canzone di apertura, un Bob Dylan naturalmente di annata. Ambientare poi le vicende in un futuro alternativo è un colpo di genio, ma lo è anche il come vengono descritte le vite di alcuni supereroi, più o meno integrati, più o meno giovani, più o meno problematici, stranamente tutti dalla parte della giustizia, nessun villain da fumetto se non sè stessi, come quando vanno a combattere in Vietnam. Il bello dei nostri è che a parte le mani e i piedi, con cui danno un sacco di botte, non hanno nessun potere speciale: certo c’è qualche abilità, anche intellettuale, ma chi li supera è Dr. Manhattan, il massimo che può pretendere un appassionato di fumetti; il deus ex-machina delle vicende ha il potere di creare, modificare, distruggere la materia, viaggia, nello spazio (terrestre e non), e nel tempo (qui limitato al suo, non a quello degli altri), e non disdegna di leggere nel pensiero. Chi non è proprio come me appassionato  di fumetti riesce a cogliere la potenza del personaggio di cui sopra, ma riesce anche a capire che si arriva allo studio della psicologia dei supereroi; chi ne capisce qualcosa, e chi rivedrà il film più e più volte, superando la bellezza degli effetti speciali, va oltre, e si pone degli interrogativi più o meno forti sulla politica, sulla morale, sulla nostra condizione di  umani, e sul futuro alternativo disegnato.

Come al solito queste sono impressioni a caldo, e credo che nei prossimi anni intraprenderò la lettura dei diversi livelli della storia, magari con gli albi.


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2 responses

16 10 2009
Christian

Due osservazioni: il film si svolge nel 1985, quindi non in un “futuro alternativo”, semmai in un “passato alternativo” (che poi era il presente di quando è uscito il fumetto). E inoltre, fidati: il fumetto originale è molto più bello e memorabile di questo film che – di suo – non vi aggiunge veramente nulla (a parte i titoli di testa, che come dici anche tu sono ottimi).

19 10 2009
agegiofilm

Pochi film parlano di “passato alternativo”, l’esatta definizione. Spero di poter trovare da qualche parte gli albi, penso in libreria…

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