Batman begins

Penso al film e ricordo le parole più frequenti: paura, vendetta, giustizia sono termini con i quali si dipana la trama del primo film del reboot del personaggio. La paura è quella di Bruce Wayne per i pipistrelli, ma da bambino il supereroe deve vedersela anche con la perdita dei genitori per mano di un disgraziato. Lui cerca vendetta, ma qualcun’altro penserà di levargli la voglia di sparare, quando la giustizia aveva trovato un testimone che poteva accusare il potente mafioso di turno. La mafia sembra però essere il problema minore dell’uomo pipistrello, se uno psichiatra usa una maschera da spaventapasseri e una tossina per far impazzire i pazienti, e se quest’ultimo ha come capo il mentore disconosciuto del nostro eroe. Il supercattivone di turno voleva usare l’economia per far crollare Gotham city, ma poi pensa che la pazzia degli abitanti è un’arma migliore. Metteteci poi i miliardi del protagonista, uno scienziato che gli da armatura, armi, attrezzi e mezzo di locomozione avanguardistico, un maggiordomo che gli fa da padre, l’ultimo poliziotto onesto della città e una ragazza idealista all’interno dell’ufficio della Procura, e avete i buoni, quelli per cui tifare.

La serata del Capodanno scorso l’ho passata a vedere Il cavaliere oscuro, quindi i paragoni sembrano a sfavore di Batman begins, ma è ancora presto per dirlo, visto che mi appresto a rivederlo. La trama è tutta a favore della (ri)costruzione del personaggio, della sua identità, del suo ruolo, quindi ci stanno perfettamente anche i flashback, e gli effetti speciali, pur essendo abbastanza sboroni, si inseriscono abbastanza bene. Ma devo fare senz’altro un applauso anche a Christian Bale, ormai lanciatissimo, forse una delle poche star “consapevoli” di adesso (anche se a volte le combina grosse); spero non smettiate di tenerlo d’occhio, spero vogliate recuperare L’uomo senza sonno.

E adesso vado davanti alla tv per Il cavaliere oscuro…