Duel

3 12 2008

Il primo film di Spielberg, e forse il primo film che ho mai visto: ricordo che avrò avuto al massimo 12 anni, e Serenissima tv, ora Canale Italia, trasmise questo film, nel periodo in cui non solo i diritti televisivi dei film erano poco regolamentati, ma anche le reti in sè non lo erano, e trasmettevano filmissimi in prima visione come quello di Spielberg: bei tempi andati…

Duel è un titolo particolare di Spielberg: pensato per la tv, uscito nel ’71 e riproposto dopo il successo di Indiana Jones nell’83. A renderlo speciale poi è il fatto che è tratto da un racconto di Richard Matheson, quello di Io sono leggenda per intenderci. A posteriori poi devo dire che la mia passione per il cinema non poteva iniziare meglio: una autocisterna che molesta, con tutto il suo peso e la sua grandezza, il viaggio di un modesto uomo di commercio, il tutto senza alcun motivo apparentemente fondato. Prima dell’adolescenza cosa ti può attirare di un film, se non cose tipo l’irragionevolezza e la perseveranza di un autista anomimo che fa di tutto per spaventare il protagonista? Penso che sia stato questo ad attirarmi la prima volta che ho visto questo film, insieme alle riprese della parte anteriore del camion quasi a contatto con l’auto, nei miei ricordi se non forse anche nei miei incubi, con tutte quelle targhe a rendere ancora più terrificante Duel.

Leggendo Il castoro dedicato a Spielberg si può notare che sono già presenti elementi più o meno essenziali, più o meno presenti e più o meno simbolici del suo cinema. Il più conosciuto è senz’altro quello de “la persona ordinaria in circostanze straordinarie”, tema che sarà ripreso in molti suoi altri film. Forse per ognuno di essi indicherò questi elementi ricorrenti…


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