11 settembre 2001

28 11 2008

C’è un pò di confusione sul titolo di questo film…nei titoli di testa è diverso, comunque l’ho rivisto dopo alcuni anni anche, e me lo ricordavo peggiore. Sarà la prima impressione, magari ancora influenzata dai fatti descritti nel film, quella a caldo, e, lo devo ammettere, anche un certo disimpegno intellettuale: i registi non sono quelli che frequento di solito, e il primo episodio non prometteva bene, visto che era ambientato in Iran (..non in Afghanistan…), dove c’è una maestra (…che non viene dilapidata…) che spiega a dei bambini (..che non ricordavo così bravi e candidi…) i noti fatti. L’ultimo episodio, quello dell’uomo-serpente in Giappone, mi ha fatto spegnere il tv, anche se è il messaggio è comprensibilissimo. Tra questi estremi del film ci sono storie e storia emozionanti: l’episodio di Ken Loach mi ha informato sul Cile dei primi anni ’70 e che anche lì si ricorda un 11/9; quello di Sean Penn è straordinario, non solo per gli effetti speciali; quelli dei vari registi medio-orientali esprimono le diverse opinioni sui fatti che minano la pace in quella zona (straordinario però quello di Gitai, un piano sequenza che credevo terminasse con l’esplosione di un’altro kamikaze); Inarritu, quello dei film complicati e a incastro, sceglie il silenzio assordante e il buio dello schermo interrotto solo dalle immagini delle vittime delle Torri che si sono lanciate nel vuoto, l’episodio che mi impressiona di più; poi c’è Leoluch, quello ambientato in Burkina Faso, quello in Bosnia Herzegovina… Un bel disegno di vite segnate dagli stessi avvenimenti, quasi sempre rappresentati alla tv, incubi che a volte sono superati dalla realtà, che abbiamo più o meno superato. O no?


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