Omicidio in diretta

2 02 2008

Omicidio in diretta fa parte di quei pochi film che si possono trascinare da una fase all’altra del mio amore per il cinema. E’ diretto da Brian De Palma, che fa parte della mia classifica per recensioni dei registi, ma all’ultimo posto: i suoi film saranno anche bruttini secondo i critici, ma mi piace lo stesso, a partire da Mission: Impossible, blockbuster che mi ha fatto scoprire il regista.

Il film è un esercizio di stile, prodotto da De Palma, che lo ha anche scritto con David Koepp, sceneggiatore di Spider-man e delle ultime avventure di Indiana Jones. Due sono le cose particolari del film: l’uso dei piani-sequenza, a partire da quello dell’inizio, che con il digitale è stato allungato a oltre 12 minuti, e le visioni in flashback e soggettiva da parte dei diversi protagonisti delle vicende della trama. Ed è stata proprio la trama, sempre più inutile nei film di De Palma a sentire i critici, ad attrarmi la prima volta che ho visto il film alla fine degli anni ’90.

Nicolas Cage invece si inserisce nella classifica per recensioni tra gli attori di secondo piano, ma che recita anche in film di importanti registi. Mi piaceva quando nella fine degli anni ’90 faceva i film di Jerry Bruckheimer, che adesso non amo tanto, ma ha lavorato anche con Niccol, Spike Jonze e Scorsese, registi che ora preferisco ma che non fanno alzare la media delle recensioni per Cage.

Il sabato lo dedico ai grandi attori, ma Omicidio in diretta non entra di diritto nella lista per Nicolas Cage, ma a causa di Gary Sinise. A renderlo migliore di Nicolas Cage ci pensano Apollo 13, Il miglio verde e Impostor, che aspetto facciano di nuovo in tv (aspetto di vedere anche Uomini e topi…). Il film che però lo ha reso famoso è stato Forrest Gump, dove interpretava il tenente Dan Taylor, reduce su sedia a rotelle del Vietnam.


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