Un mondo perfetto

29 10 2008

Questo film inizia con un’autocitazione del regista, Clint Eastwood, che fa fuggire Kevin Costner e il suo collega quasi come in Fuga da Alcatraz. Anche in quel film il fuggitivo aveva un QI abbastanza alto, come Kevin Costner, e sarcastico, come Clint Eastwood forse in tutti i suoi film. Se il primo attore era a due dei tre film con JFK presente, accennato o studiato, Clint era al secondo: nel film in cui è citato il presidente assassinato, Nel centro del mirino, Eastwood interpretava l’ultimo agente dei servizi segreti rimasto in attività dopo Dallas, forse uno dei pochi personaggi positivi, o perlomeno non disilluso dalla realtà, da lui interpretati. A queste caratteristiche positive è abituato invece Kevin Costner, che qui fa il fuggiasco, e sequestra un bambino, ma ha un cuore quasi d’oro: ama i bambini, e cerca di proteggerli dall’infanzia pessima che lui ha avuto, anche a costo di sembrare cattivo; la criminologa l’ha capito, e lo capisce anche il personaggio di Eastwood, pragmatico e risolutivo nella vita del sequestratore, ma troppo tardi, e un colpo di fucile ammazza il cattivo, a poche ore dalla visita di Kennedy a Dallas…Padri e figli, bambini e adulti, polizia e delinquenti, storia e cronaca, minacce e fatti, intenzioni e interpretazioni, dicotomie che si incontrano in Un mondo perfetto, film di demistificazione della realtà come dice Mereghetti, film con un titolo molto sarcastico come il regista, uno che certamente non sussurra le cose.


Azioni

Information

Lascia un commento