American pie 1 – 2 – 3

24 12 2007

La prima volta era stata la curiosità a portarmi a vedere questi film, quasi cult tra i poco più che ventenni, e apprezzati dai tipi di Film.tv. Poi ho capito che ogni generazione ha una saga cult horror, demenziale e, appunto, goliardica. Avendo superato quell’età da diverso tempo ciò che apprezzo del primo film è la parte della festa alla casa sul lago di Stifler, dove non solo si riscattano i protagonisti, ma emerge la vera protagonista del film, Michelle, ossia la futura ragazza/moglie di Jim, con delle uscite improvvise e devastanti per l’incredulità che provocano a tutti coloro che vedono il film la prima volta. Se nel finale del primo film Jim è abbandonato subito dopo aver scopato, nel secondo è soprannominato da Michelle addirittura “puttana”. Alla fine dopo aver frequentato il college ed essersi laureati si sposano, anche perché coloro che hanno seguito la serie negli anni saranno un pò maturi e le situazioni e i personaggi si dovevano evolvere per forza (per quelli più giovani, che considerano i film dei cult c’è anche American pie – Band camp, con il fratellino cresciuto di Stifler).

In questa serie ci sono degli elementi che vengono portati avanti per tutti i i film, a partire dal prologo di ognuno, affidato a Jim e padre, che si trovano in situazioni sessuali sempre più imbarazzanti, con “maturità”, complessità e pubblico delle performance sempre crescenti, come le risate di chi li guarda. Altro elemento comune ai film è il contatto di Stifler con diversi fluidi corporei, di solito maschili, ma anche animali. Fatto mitico, rimarcato dalla canzone di soundtrack di Simon and Garfunkel tratta da Il laureato, è la scopata che Finch, l’intellettuale del gruppo di amici, fa alla fine di ogni film con la madre di Stifler. Per il resto la serie di film può essere presa con una educazione non solo sessuale (bella l’idea del volume che si passano generazioni di studenti), ma anche sentimentale, e con alcuni insegnamenti morali, inseriti qua e la: se nel primo film si impara che più la si dice grossa, più brutta può essere la figura di merda che puoi fare, e nel secondo è la regola del 3 , nel terzo film addirittura si riscatta un personaggio, Stifler, che odio ma devo ammettere è stato forse trattato malissimo al doppiaggio.

Forse mi sto dilungando troppo senza parlarne male, e non parlo della colonna sonora banale, e dell’addio al celibato del terzo film, troppo surreale e affidato solamente agli sketch slegati tra loro…

Guarda quanto ho scritto…non ci credo.


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