Sono usciti negli USA entrambi nel 2002, a un mese di distanza uno dall’altro. Parlano tutti e due di killer che vogliono uccidere una persona al telefono. Entrambi hanno una morale conclusiva quasi come le favole. Ma Liberty stands still, interpretato da Wesley Snipes e Linda Fiorentino, è più politico, anzi è un atto di accusa contro il libero commercio e l’uso delle armi negli USA, garantiti da una Costituzione oggetto ad un certo punto di una serie di riflessioni. In linea con l’assassino è centrato sull’individuo, su come riscattare la sua pochezza morale; il killer, dopo aver colpito un pedofilo e un manager arricchitosi ingiustamente con la borsa, se la prende con un pubblicitario arrivista, rampante e piuttosto bugiardo, interpretato da Colin Farrell. Entrambi sono gestiti bene dai registi, hanno una tensione che alla prima visione attanaglia, ma preferisco Liberty stands still, perchè è meno individualista, e rispetto al “colpirne uno per educarne cento” del film di Joel Shumacher preferisco un’accusa travestita da film thriller.
[…] Sull’analogico: Rai 2, 23.15: Liberty stands still […]